L’acne è una condizione spiacevole caratterizzata dall’infiammazione del bulbo pilosebaceo e dalla conseguente comparsa del brufolo.
Questo disturbo è molto comune durante l’adolescenza, segno che esiste un collegamento tra l’acne e le produzioni ormonali che caratterizzano questo delicato momento della vita. Generalmente, ma non sempre, l’acne si attenua e scompare nell’adulto e, in questo caso, di parla di acne giovanile. L’acne rappresenta anche una delle principali motivazioni di consulto con il dermatologo che  consiglia e prescrive creme ed eventuali farmaci atti a sfiammare la zona di interesse.

Esistono però anche altri accorgimenti che possono essere adottati.

Tra i fattori conosciuti connessi alle lesioni acneiche ci sono sicuramente quelli genetici, uniti a squilibri ormonali e in particolare a condizioni di iperandrogenismo. Infatti, dal punto di vista dermatologico, le lesioni acneiche sono dovute a un’eccessiva produzione di sebo a livello del bulbo pilosebaceo che rimane così intasato e fertile alla proliferazione di alcuni batteri come il Propinebacterium acnes. Il follicolo è spinto verso una eccessiva cheratinizzazione e si sviluppano, pertanto, i meccanismi di tipo infiammatorio.

Più recentemente, l’acne è stata collegata anche alla dieta e all’eccessiva produzione di un altro ormone, IGF-1, la cui concentrazione è correlata nuovamente alla produzione eccessiva di sebo.

È stata inoltre ipotizzata una relazione tra la comparsa dei brufoli e le intolleranze alimentari, la disbiosi intestinale e lo stress.

 

È molto importante quindi controllare e correggere alcune abitudini per sentirci meglio e portare così beneficio non solo alla nostra pelle, ma anche a tutto il nostro organismo.

 

Il ruolo della dieta nel controllo dell’acne è stato per molti anni ambiguo: diversi autori ne ipotizzavano il ruolo nell’eziopatogenesi dell’acne, ma pochi studi riuscivano a comprovare questa associazione. Osservando popolazioni non occidentali che seguivano “per tradizione” diete prive di alimenti zuccherini o elaborati, ci si è resi conto che l’acne è una condizione tipica dei paesi più industrializzati e risulta collegata pertanto alla cosiddetta dieta occidentale. La dieta occidentale attuale è una dieta ricca di alimenti a elevato indice glicemico, di alimenti processati ed ultraprocessati, di latticini e suoi derivati. Tutti questi alimenti, nessuno escluso, portano a un aumento del fattore di crescita insulino-simile o IGF-1, che abbiamo già visto essere correlato alle lesioni acneiche.

Gli alimenti maggiormente connessi allo sviluppo dell’acne sono i carboidrati raffinati a elevato indice glicemico e i latticini. Per quanto riguarda la prima categoria è stato dimostrato che una dieta a basso carico glicemico (ovvero una dieta con carboidrati ridotti e con pasti completi) porta a una riduzione degli androgeni liberi e dell’insulina. Una dieta a basso carico glicemico e a basso indice glicemico riduce anche i livelli di IGF-1. Sono pertanto consigliabili i carboidrati non raffinati (farine integrali, cereali integrali e in chicco e loro derivati) e, viceversa, si sconsiglia di consumare zuccheri semplici, dolci, pane bianco, pasta e riso non integrali.

Il consumo di latte è stato anch’esso collegato a un aumento dell’acne poiché il latte è un alimento di origine animale e, pertanto, pro-infiammatorio. Inoltre, è indagato anche l’elevato indice insulinemico del latte ovvero al fatto che il consumo di latte aumenta molto la produzione di insulina nelle 2 ore successive al suo consumo. In una dieta per acne il latte ed i formaggi andrebbero quindi limitati mentre non sembra  necessaria l’eliminazione dello yogurt: l’impiego di probiotici, come quelli presenti nello yogurt, sembrano infatti migliorare le lesioni acneiche.

È stata anche dimostrata l’importanza degli antiinfiammatori naturali come gli omega 3 e la vitamina D: frutta secca (in particolare noci e mandorle), semi oleosi e pesce pescato.

Inoltre è bene limitare il consumo di alcolici e prestare attenzione ai grassi idrogenati e alla margarina.

 

È importante sottolineare che nel corpo umano esiste un organo deputato  all’eliminazione delle diverse sostanze che introduciamo con la dieta e di alcuni ormoni prodotti in eccesso: il fegato. Il fegato svolge, inoltre, un ruolo importante nella regolazione dei livelli di zucchero nel sangue: tutte queste ragioni potrebbero collegare la scarsa salute del fegato (steatosi e steatosi non alcolica, per fare un esempio) a un peggioramento della condizione di acne.

Superata la pubertà, per alcuni l’acne è un problema fastidioso anche da adulti ma possiamo affermare tranquillamente che una buona alimentazione e la riduzione di alcool e fumo può migliorare e, addirittura, risolvere il problema.

 

acne-omega3-vitamina D-Studio di Nutrizione

 

LENTE D’INGRANDIMENTO:

Cioccolato. Dal momento che gli alimenti ad alto indice glicemico sono vietati, si deve presumere anche che il cioccolato sia in quella lista. Il cioccolato, oltre ad essere un alimento altamente zuccherino, è anche ad alta percentuale di grassi. Ecco perché andrebbe fortemente limitato, anche se non eliminato del tutto, se si soffre di acne.

Latte scremato. La caseina e i prodotti che la contengono (latte e formaggi) sono stati identificati come cause principali dell’acne in età adulta. Un ampio studio retrospettivo condotto su oltre 47.000 donne ha evidenziato inoltre che l’acne era associata al consumo di latte scremato e latticini da esso derivati.

Oli vegetali. Gli oli vegetali lavorati come mais, girasole, soia e semi di cotone sono spesso accusati di contribuire al crearsi di una pelle problematica. Mentre mancano ricerche mirate a provare che l’assunzione di grassi ricchi di omega 6 abbiano un effetto diretto sull’acne, è cosa nota che che quando consumiamo troppi grassi omega-6 e non abbastanza grassi anti-infiammatori omega-3, il nostro corpo entra in uno stato d’infiammazione. L’acne è infatti un’infiammazione della pelle. Il corretto rapporto tra i grassi omega 3 ed i grassi omega 6 può fornirlo solo una sana alimentazione bilanciata.

Polvere di proteine del siero di latte. Troppe proteine possono (forse) alimentare i muscoli, ma bisogna sempre considerare quali problematiche nel nostro corpo possono scaturire da una simile dieta. L’eccesso proteico è dannoso anche per la pelle: diversi studi hanno mostrato un aumento delle riacutizzazioni dell’acne negli atleti di sesso maschile che consumano integratori proteici a base di siero di latte. Una possibile spiegazione è che gli amminoacidi presenti nella polvere proteica del siero di latte possono stimolare il corpo ad aumentare i suoi livelli di insulina naturale, il che favorisce l’insorgenza dell’acne dell’adulto. In questo caso l’acne può raggiungere anche le spalle, il petto e le zone genitali.

Il consiglio più corretto che la scienza può dare è: seguire un’alimentazione sana, corretta, varia e naturalmente anti-infiammatoria e non trascurare l’importanza di   adottare uno stile di vita sano, attivo e privo di alcool e fumo.